Il suo primo successo rallistico arriva nel 1982 al Faraoni, quando vinse in sella alla Cagiva la prima edizione del celebre raid che si svolge ogni anno in Egitto.
Nel 1986, a soli 24 anni, debutta alla Parigi-Dakar con la Honda monocilindrica, chiudendo sesto assoluto come miglior debuttante. La sua grande manetta e le ottime doti di navigazione lo portarono a chiudere la Parigi-Dakar 1987 al secondo posto dietro al compagno di squadra Cyril Neveu. Un anno dopo arriva il suo primo trionfo dopo un lungo duello con il pilota Yamaha Franco Picco.
Claudio Castiglioni vide in lui il pilota ideale per portare sul gradino più alto del podio la Cagiva motorizzata Ducati ed il team manager Azzalin lo mise sotto contratto. Il primo anno arrivò solo un settimo posto, la moto era troppo pesante e sbilanciata per tenere testa alle concorrenti. Nonostante qualche attrito tra Edi e Claudio Castiglioni, il binomio tutto italiano si ripresentò al via dell'edizione 1990 e questa volta fu un trionfo per la casa varesina con Orioli primo e Ciro De Petri terzo.
Le Parigi-Dakar del 1991, 1992 e 1993 vennero vinte da Stéphane Peterhansel (Yamaha), il pilota più vittorioso in assoluto nel celebre rally-raid africano. Orioli terminò invece ottavo nel '91 e settimo nel '92. L'anno successivo passò quindi alle auto ma l'avventura sulla Mercedes si concluse con un ritiro. Edi trionfa però al Rally dei Faraoni 1993 in sella alla Cagiva e con la moto varesina riesce ad aggiudicarsi anche la Dakar del '94 finendo davanti al compagno di squadra Jordi Arcarons e all'indimenticato Fabrizio Meoni (Honda). L'edizione 1995 vide poi Edi terminare sul terzo gradino del podio dietro al solito Peterhansel e al compagno di squadra Arcarons. Alle sue spalle terminò poi Fabrizio Meoni.
Nel 1996 Orioli passa alla Yamaha e trionfa subito mettendosi ancora alle spalle Jordi Arcarons, passato nel frattempo alla KTM. Questa edizione della corsa segnò un po' il tramonto della casa varesina e l'ascesa della casa austriaca.
L'anno dopo Edi si dedica a fare l'opinionista per Italia 1 ma nel 1998 torna già in sella ad una moto. Si tratta della tedesca BMW, l'avventura si concluse poi con un ritiro. Stéphane Peterhansel arrivò per primo al Lago Rosa con la sua Yamaha e si lasciò alle spalle ben nove KTM tra cui quella di Fabrizio Meoni, giunto secondo. Per il campione francese fu il sesto ed ultimo trionfo con le moto.
La Granada-Dakar del 1999 è stata l'ultima partecipazione di Orioli alla corsa con le moto. Il passaggio a KTM non si rivela più fortunato di quello a BMW e per il campione friulano arriva un altro ritiro. Richard Sainct trionfa per la prima volta e regala il successo alla casa motociclistica bavarese.
Edi Orioli decide di dedicarsi quindi ai rally solitari nel deserto: nel 2000 la traversata del Tènèrè con la Honda Transalp, nel 2001 l'Atacama, nel nord del Cile. Poi la Mongolia, ed infine la Transiberiana: da Bologna a Vladivostok con la ST4 Ducati, 14.000 km in tre settimane nel giugno del 2002.
Una volta passato alle auto, Orioli ottiene una vittoria al Rally dei Faraoni con la Nissan e corre ancora due Dakar con la Isuzu.
Le partecipazioni di Edi Orioli alla Parigi-Dakar sulle moto
1986 Honda 6º
1987 Honda 2º
1988 Honda 1º
1989 Cagiva 7º
1990 Cagiva 1º
1991 Cagiva 8º
1992 Cagiva 7º
1994 Cagiva 1º
1995 Cagiva 3º
1996 Yamaha 1º
1998 BMW Rit.
1999 KTM Rit.
Edi Orioli, è stato definito da Nico Cereghini "il Biaggi della Parigi-Dakar", un pilota di manetta, stile ed intelligenza, ancora più attento e diplomatico di Max.
Vi lasciamo adesso alle parole di Nico e al suo filmato dedicato a Orioli, simpatico l'aneddoto riguardante una tappa di 700 chilometri della Dakar 1988, con Edi che si nasconde dietro una roccia, lascia sfilare gli avversari verso la rotta sbagliata e poi torna sulla rotta giusta vincendo poi con oltre 20 minuti di vantaggio sugli inseguitori...
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